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Prato di Campoli

Area Naturalistica «Prato di Campoli»

Prato di Campoli è un pianoro erboso, situato a 1150 mslm, circondato da una superba faggeta e da una corona di monti la cui altezza varia dai 1.800 ai 2.064 di Monte del Passeggio.

D’inverno è spesso innevato rappresentando un paradiso per gli amanti degli sport della montagna.

L’area è protetta secondo la direttiva UE «Natura 2000» ed è inserita tra le Zone a Protezione Speciale (ZPS) mentre la parte sommitale dei monti sono classificati Siti di Interesse Comunitario (SIC).

L’area di Prato di Campoli è rappresentata da una valle incastonata nei Monti Ernici ed è rappresentato da un grande prato pianeggiante, circondato da una delle faggete più vaste d’Europa.

La Morfologia

L’altopiano di Prato di Campoli si sviluppa in lunghezza per circa 3,5 km, secondo un’asse longitudinale disposto secondo nordest-sudovest; è perimetrato da una serie di rilievi calcarei giurassico cretacei aventi quote variabili ed attestantisi mediamente intorno i 1.750 mt. s.l.m. (la cima più elevata è a nord-nordovest rispetto a prato di Campoli ed è rappresentata da Monte Passeggio 2.064 mt.) la quota media dell’altopiano è di 1.110 mt. s.l.m.

L’area appartiene alla zona geologicamente riferibile alla piattaforma Laziale-abruzzese, in essa predominano le formazioni carbonatiche e calcareo-dolomitiche e subordinatamente i depositi torbiditici miocenici; la serie dei terreni parte dai più antichi, triassici, costituiti da dolomie e calcari che proseguono sino al Lias ed al Giurassico con caratteristiche geolitologiche del tutto simili. Il Cretacico comincia ad essere rappresentato con un piano fossilifero calcareo; anche le formazioni cretaciche sono rappresentate da calcari e dolomie; le tracce fossili sono molto più evidenti rispetto ai terreni più antichi (rudiste e gasteropodi).I lineamenti tettonici diffusi nell’area sono riferibili essenzialmente a fratture e secondariamente ad altri motivi tettonici. Le faglie presenti risentono dei lineamenti della tettonica dell’intera penisola italiana, infatti sono riconoscibili due sistemi di faglie, una con prevalente direzione NW-SE (ed è l’allineamento dello sviluppo longitudinale della piana di Prato di Campoli), direzione parallela all’asse Appenninico; il secondo sistema, secondario, è perpendicolare al primo, è evidente nella valle tettonica presente poco più a nord, la Valle Roveto.

GEOLOGIA

Nell`area che definisce Prato di Campoli si possono rinvenire le seguenti formazioni geologiche, per la distribuzione areale si consultino la carta geologica d’Italia in scala 1:100.000
IDROGEOLOGIA

L’area compresa all’interno del territorio del comune di Veroli e le zone immediatamente limitrofe, appartiene all’unità idrogeologica dei Monti Simbruini, Monti Ernici, Monte Caira, e nel suo ambito occupa parte della porzione nordoccidentale. Le sorgenti principali scaturiscono dai calcari e dalle dolomie, le sorgenti minori si rinvengono negli altri terreni.

FORMAZIONE DEI CALCARI (CRETACICO)Tale formazione litoide è caratteristica di gran parte dell’Appennino centrale, nella nostra zona interessa alcuni dei rilievi più elevati, in strati di spessore variabile da pochi cm. sino a 10.

Il colore dei calcari (rinvenibili spesso in affioramento) varia dal grigio avana al grigio scuro; è generalmente interessata da fenomeni carsici, rilevanti nell’area nord, a tratti sono presenti lembi di terre rosse frammisti a brecciame calcareo.

FORMAZIONE DEI CALCARI (GIURASSICO)

Tale formazione litoide è caratteristica di gran parte delle aree elevate ed è contraddistinta da un’alternanza di orizzonti calcarei dolomitici grigi e giallastri, calcari compatti e ceroidi.

La formazione è coperta spesso da uno strato di suolo (terre rosse). Il colore dei calcari varia dal grigio avana al grigio.

FORMAZIONE DELLA TERRA ROSSA (PLEISTOCENE)

Tale formazione oltre che rappresentativa della piana di Prato di Campoli, è caratteristica di gran parte dell’Appennino centrale; spesso rinvenibile al tetto delle formazioni carbonatiche e come materiale di colmata di depressioni topografiche; è originata dall’alterazione chimico-fisica delle sottostanti formazioni carbonatiche, nella fattispecie rappresenta sia l’alterazione delle formazioni calcaree giurassiche e cretaciche, sia l’alterazione dei depositi delle alluvioni terrazzate presenti in alcune plaghe delle aree esaminate.

Il colore è tipico ed è il rosso brunastro, granulometricamente trattasi di limi ed argille sabbiose con orizzonti più grossolani ed elementi ghiaiosi perlopiù calcarei.

Testo tratto da “Prato di Campoli” 2002, Dott. Marco Papetti

La Flora

La faggeta dei Monti Ernici rappresenta un habitat prioritario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE o “Direttiva habitat”, poiché ospita al suo interno l’agrifoglio (llex aquifolium), una specie vegetale ritenuta cli elevato valore sotto il profilo conservazionistico. Si tratta pertanto di un habitat di elevato interesse sotto il profilo della tutela. Nonostante che la faggeta costituisca un habitat con vegetazione fitta e con scarsa luminosità nel sottobosco, si riscontra al suo interno la presenza di specie erbacee molto interessanti. Ciò si spiega considerando che durante la stagione invernale il faggio è privo di fogliame e pertanto durante i primi rialzi termici primaverili, prima del risveglio vegetativo del faggio, le specie erbacee del sottobosco usufruiscono di un breve periodo di insolazione, sufficiente per lo svolgimento del ciclo fenologico. Tale ciclo si esplica in tempi brevi e si completa prima che la faggeta ridiventi fitta e ombrosa. Pertanto anche se si tratta di un habitat ombroso il sottobosco usufruisce di un breve periodo di eliofilia. La faggeta pura è un ottimo esempio della competitività del faggio che riesce ad estromettere con la sua vigoria e il suo precoce risveglio vegetativo le altre specie arboree concorrenti. In alcuni casi, però, l’uomo interviene tagliando il faggio e favorendo le specie concorrenti come i carpini e le rovelle, alterando artificialmente l`assetto vegetazionale.

Il faggio (Fagus sylvatica) è una specie caducifoglia a portamento arboreo della famiglia delle fagacee ed è la principale specie edificatrice della faggeta. Dal punto di vista altitudinale il faggio compare intorno agli 800-900 m, ma trova la sua migliore espressione intorno ai 1000-1300 m, dove costituisce boschi puri o misti al di sopra della fascia di vegetazione tipica delle querce (cerro e roverella). Infatti in questo ambito fitoclimatico il faggio mostra un evidente successo competitivo sulle altre specie arboree come ad esempio le querce, specialmente a causa della sua maggiore vigorìa e competitività basate su un più precoce risveglio vegetativo dalla pausa invernale. Al di sopra dei 1300 m il persistere di condizioni ambientali proibitive fino a primavera inoltrata limitano la diffusione del faggio che cede il passo a specie più frugali, meglio adattate a sopportare il permanere della neve, l’elevata ventosità, il substrato più povero e le basse temperature. Pertanto il faggio viene sostituito da specie arbustive, meno esigenti dal punto di vista ecologico, ed in particolare dal ginepro comune (juniperus communis), con il suo caratteristico aspetto prostrato, contorto e tappezzante e le tipiche foglie aghiformi. Dove queste condizioni ambientali sfavorevoli si accentuano ulteriormente scompaiono anche gli arbusti prostrati e la vegetazione tipica è rappresentata dalle praterie erbacee di altitudine che sono ascrivibili alla classe fitosociologica Festuco-Brometea, con prevalenza di graminacee dei generi Festuca e Bromus.

Sottobosco della faggeta

La flora del sottobosco della faggeta ha sviluppato particolari adattamenti spaziali e temporali per rimediare alla scarsa penetrazione di luce ostacolata dalle fitte chiome degli alberi sovrastanti.

Infatti quando gli alberi sono privi di foglie, cioè da ottobre a giugno, ma in particolare nel periodo aprile-maggio, si assiste a una vera e propria esplosione di fioriture di specie eliofile, cioè adattate a vivere in piena luce, che sfruttano questo periodo favorevole, quali: anemoni, primule, narcisi, bucaneve, lilium, ciclamini, orchidee, scille; mentre quando l’oscurità incombe a causa del fitto fogliame, cioè nel periodo estivo, queste specie hanno terminato la fioritura e la fruttificazione e sono già in stato di quiescenza, mentre solo alcune specie adattate alla scarsità di luce riescono a vegetare nel sottobosco. Si tratta di specie sciafile con foglie larghe e di color verde scuro, cioè ricche di clorofilla (per catturare la maggior quantità possibile di luce), come alcune specie di felci, il pungitopo o il raro agrifoglio. Un caso a parte è rappresentato dalle radure e i margini della faggeta, dove la vegetazione arborea permette la penetrazione della luce solare e consente la crescita di numerose specie vegetali moderatamente sciafile quali: aquilege, fragole, lamponi, campanule, ecc. Questi particolari adattamenti sono possibili grazie alla caducità delle foglie del faggio. Infatti nei boschi sempreverdi, come ad esempio nella lecceta, le condizioni di luce sono costanti per tutto l’armo e pertanto le specie che riescono a vivere nel sottobosco sono meno numerose e sono sostanzialmente sciafile, mentre alcune specie più esigenti in luminosità si adattano a vivere ai margini e nelle radure. Galanthus nivalis (bucaneve) è una pianta erbacea con bulbo ovoide ricoperto da tuniche scure. Ha fusto unico, eretto, striato, foglie nastriformi ad apice arrotondato. Il fiore è unico, generalmente pendulo, con petali candidi. Vive nei boschi umidi e freschi, in particolare nelle faggete e sale in altitudine fino a 1200 m. Fiorisce generalmente in primavera tra marzo ed aprile, raramente ha una rifiorenza autunnale fra ottobre e novembre.

Testo tratto da “Prato di Campoli” 2002, dott. Giulio di Pinto

La Fauna

Particolarmente ricca e varia l’avifauna dei Monti Ernici dell’Area di Prato di Campoli. Non è raro incontrare qualcuno degli animali indicati che scorrazza tranquillo in un ambiente che, nei secoli, è rimasto pressoché immutato. Grazie ad una saggia opera di protezione e tutela del territorio è stupefacente l’infinita molteplicità del mondo animale. Vediamo insieme quelli che rivestono il maggior interesse: tra gli animali di terra Volpe, Lepre, Donnola, Puzzola, Riccio, Scoiattolo, lstrice, Faina, Cinghiale, Ghiro, Talpa, Topo, Ramarro, Vipera, Biacco, Rana, Rospo, Salarnandra, Lucertole varie e Pipistello. 

Tra gli uccelli il Gufo Comune, Civetta, Barbagianni, Assiolo, Starna, Allocco, Beccaccia, Colombaccio, Tortora selvatica, Cuculo, Succiacapre, Rondine, Rondone, Balestruccio, Upupa, Ghiandaia, Picchio Verde, Picchio Rosso, Torcicollo, Allodola, Ballerina Bianca, Ballerina Gialla, Ciuffolotto, Averla, Rigogolo, Gazza, Taccola, Corvo Imperiale, Cornacchia, Sordone, Merlo Acquaiolo, Codirosso, Usignolo, Cinciarella, Cinciallegra, Cincia Bigia, Cincia Mora, Occhiocotto, Lui, Regolo, Pettirosso, Tordela, Tordo, Merlo, Codibugnolo, Picchio Muratore, Fringuello, Verzellino, Verdone, Cardellino e Zigolo.

Testo tratto da “Prato di Campoli” 2002, M° Gerardo Iacoucci

Cosa fare

Area pic nic

L’area pic nic è ad uso gratuito. I tavoli ed i barbecue sono disponibili gratuitamente fino ad esaurimento della disponibilità. E’ possibile utilizzare barbecue propri, ma è severamente vietato accendere fuochi «a terra».

Area ristoro

I punti ristoro sono attualmente chiusi e l’apertura è prevista per il 15 giugno.

Campeggio

Considerata l’assenza di energia elettrica, di acqua, ma soprattutto della rete fognante è VIETATO fare campeggio. E’ possibile effettuare la sosta notturna in tenda secondo le modalità descritte nella sezione «regolamenti»

Escursionismo

L’area di Prato di Campoli ha una rete di sentieri di cui è possibile consultare la cartina affissa su appositi tabelloni. Il dettaglio dei sentieri può essere consultato nella pagina «escursioni»

Tariffe

Parcheggio: consentito sostare con i veicoli lungo la strada asfaltata e sul piazzale di fine strada, non è consentito accedere con mezzi a motore sui prati, sulle sterrate, nei boschi. La tariffa è applicata dalle ore 7:00 alle ore 21:00 ed gli ospiti sono tenuti a munirsi di ticket. Ciclomotori e motocicli € 2,00 Autovetture € 2,50 Motocarro € 6,00 Autobus € 11,00 Abbonamento annuo auto residenti in Veroli, Alfedena Atina e Palestrina (città confederate) € 10,00 Abbonamento annuo auto non residenti € 25,00

Campeggio, roulotte e camper: è vietato fare campeggio, però è consentito “sostare con la tenda” nelle modalità previste dal “turismo in accantonamento” ai sensi della Legge Regionale 13/2007, n. 13 (Organizzazione del sistema turistico regionale). Trattandosi di area pubblica protetta è però necessario comunicare in anticipo la propria presenza, ottenere l’autorizzazione e l’assegnazione del posto ove installare la tenda. E’ altresì obbligatorio utilizzare esclusivamente saponi e detergenti biodegradabili. (scarica il modulo di richiesta) Sosta per una notte con tenda residenti in Veroli, Alfedena Atina e Palestrina (città confederate) € 5,00 Sosta per una notte con tenda non residenti € 7,00

Regolamenti

“Prato di Campoli” è un’area naturalistica inserita nell’elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito della pianificazione “Rete Natura 2000” della Comunità Europea. In questa area, negli ultimi tempi si è registrato il ritorno del Lupo Appennino, del Capriolo, di alcuni rapaci e, occasionalmente, la presenza dell’Orso Marsicano.
Il comportamento dei frequentatori di un’area di così rilevante valore naturalistico deve essere, quindi, rispettoso e volto alla salvaguardia.
Il troppo rumore (gruppi elettrogeni, autovetture, musica) allontanano questi animali, limitando fortemente lo sviluppo turistico naturalistico dell’area.

E’ obbligatorio pagare la tariffa di sosta giornaliera automezzi così come sancito dalla delibera del Consiglio Comunale di Veroli n° 4 del 03/03/2018, pari ad € 2,00 per i motocicli, € 2,50 per le autovetture, € 6,00 per i motocarri e
caravan, € 11,00 per i pullman. La tariffa è dovuta dalle ore 7:00 alle ore 19:00, è giornaliera e non frazionabile. La violazione comporta la sanzione di € 84,00 ai sensi dell’ art. 6 del Codice della Strada

Non si può accedere con mezzi a motore sui prati, sulle strade bianche, nei boschi se non espressamente autorizzati ai sensi della Legge Regionale 29/1986. La violazione comporta la sanzione di € 126,00.

Si può fare pic-nic. E’ fatto divieto di installare strutture, l’uso di impianti di diffusione sonora, gruppi elettrogeni, se non espressamente e preventivamente autorizzati. L’area pic-nic, in quanto tale, non è utilizzabile quale “area di campeggio” e quindi in quella zona è vietato installare qualsiasi tipo di tenda o struttura. (modulistica)

E’ vietato fare campeggio. Però è consentito “sostare con la tenda” nelle modalità previste dal “turismo in accantonamento” ai sensi della Legge Regionale 13/2007, n. 13 (Organizzazione del sistema turistico regionale). Trattandosi di area pubblica protetta è però necessario comunicare in anticipo la propria presenza, al costo, per notte, di € 5,00 per i residenti e di € 7,00 per i non residenti, ai sensi della delibera del Consiglio Comunale n° 4 del 03/03/20418. E’ altresì obbligatorio utilizzare esclusivamente saponi e detergenti biodegradabili ed utilizzare i servizi igienici presenti nell’area o, in alternativa, servizi igienici chimici personali. La violazione comporta la sanzione di € 52,00. (modulo_campeggio)

E’ vietato abbandonare rifiuti di qualsiasi genere. Vi ricordiamo, in particolare, che gettare a terra le cicche di sigaretta, vetro, plastica, tappi di qualsiasi genere è punibile quale “abbandono di rifiuti inquinanti”.

Non si possono accendere fuochi a diretto contatto con il terreno, a ridosso dei tronchi degli alberi o sotto le chiome degli alberi. Se usate contenitori questi devono essere rialzati da terra di almeno 30 cm. La violazione comporta la sanzione di € 126,00.

Non utilizzare strumenti di diffusione sonora se non espressamente autorizzati e comunque secondo le norme in vigore. Ricordate che per “diffondere” musica è necessario pagare la SIAE ed per organizzare intrattenimenti e feste in un’area pubblica è necessaria apposita autorizzazione rilasciata dagli uffici comunali.

Non è consentito posizionare strutture fisse o mobili, di qualsiasi tipo, senza la prescritta autorizzazione.
(modulistica)

Non utilizzare modellini miniaturizzati con motore a scoppio o elettrico, sia terrestri che volanti, compresi i droni, per i quali comunque, è necessario avere una polizza di assicurazione.

E’ vietato soddisfare le necessità fisiologiche nei boschi. Quantomeno munirsi di un sacchetto per metterci carta e assorbenti da gettare nei bidoni dei rifiuti.

E’ vietato eliminare, distruggere, danneggiare gli alberi e gli arbusti o parte di essi, nonché danneggiare i tappeti erbosi, raccogliere ed asportare fiori, bulbi, radici, terriccio, muschio, strato superficiale del terreno costituisce un gravissimo danno all’ecosistema … ma soprattutto è un reato, così come abbandonare, catturare, molestare o ferire intenzionalmente animali, nonché sottrarre uova e nidi.

Servizi igienici. A Prato di Campoli non ci sono acqua, energia elettrica e fognature … quindi l’unica soluzione, ove possibile e nei periodi di massimo afflusso si fa ricorso ai bagni chimici. Purtroppo si sporcano facilmente e per pulirli è necessario far intervenire un mezzo idoneo, usandoli con civiltà e correttezza si contribuisce a migliorare il servizio.

E’ possibile raccogliere legna secca per il pic-nic, mentre la raccolta di legna secca per uso a domicilio è riservata esclusivamente ai cittadini di Veroli e, secondo le modalità, necessita di autorizzazione. (modulistica)